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La Figc blinda Spalletti! “Pensiamo al Mondiale”

A Iserlohn il bilancio del presidente federale Gabriele Gravina all’indomani dell’eliminazione da EURO 2024: “La squadra è consapevole di non aver potuto riconsegnare a tutti i tifosi italiani quella gioia che meritavano e che meritano. Spalletti deve avere la nostra fiducia, tutti insieme invece dobbiamo porre rimedio a cominciare dalla valorizzazione dei giovani”.

Nella sala stampa di Casa Azzurri Germania, all’indomani dell’eliminazione dell’Italia da EURO 2024, il presidente della FIGC Gabriele Gravina e il Ct della Nazionale Luciano Spalletti hanno incontrato i media. Un’ora di confronto, con il bilancio della spedizione tedesca e l’analisi delle problematiche che hanno portato all’uscita di scena dei campioni d’Europa.

LUCIANO SPALLETTI
Il ct azzurro ha messo subito le mani avanti: “Non sono stato il miglior Spalletti possibile”.

Ed ecco le parole del presidente della Federcalcio Gabriele Gravina: C’è stata una lunga chiacchierata con il mister: è impensabile risolvere i temi abbandonando un progetto che dal primo momento abbiamo definito pluriennale. C’è da cambiare qualcosa, c’è da rivedere qualcosa in termini di approccio: ci saranno delle riflessioni profonde, ma abbiamo cominciato a confrontarci con Luciano Spalletti. Ci sono poi poco più di 100 calciatori selezionabili e questo deve porre delle riflessioni che non dipendono dalla posizione del presidente federale, ma dal sistema. Spalletti deve avere la nostra fiducia. Tra 60 giorni avremo una nuova competizione, la Nations League, e non si può pensare che tra 60 giorni ci siano i vari Mbappé, Ronaldo o Messi. Il talento c’è, e lo dimostrano i risultati delle nostre Nazionali giovanili come l’Under 17 che recentemente si è laureata campione d’Europa: non siamo però mai riusciti ad attivare un meccanismo di valorizzazione di questo talento”.

OBIETTIVO 2026
“La consapevolezza dell’importanza della qualificazione – ha continua Gravina – al Mondiale 2026 c’è. Quando abbiamo parlato con Luciano Spalletti, la progettualità puntava al 2026: possiamo fondare tutte le aspettative ma dobbiamo sempre fare i conti con la realtà. L’obiettivo 2026 esiste ed è reale: sarebbe un disastro inimmaginabile non poter centrare per la terza volta la qualificazione. Non per il risultato ma per il non essere riusciti a trovare la soluzione a un progetto”.

FONTE: italoBlogger.com